Il panico all’interno dell’aereo non cessava anche dopo che il colosso di “Rodi” era stato abbattuto. Troppe domande annebbiavano la mente dei passeggeri e degli eroi in divisa per “l’occasione” che parevano delle grandi madre intente a consolare i loro figli in delle catapecchie fatte di paglia e stenti mentre i caccia li bombardano rassicurando loro che tutto sarebbe andato per il meglio.
Ad un certo punto l’uomo mosse l’indice della mano destra.
– Nora, passami l’estintore il bastardo qui si sta risvegliando.
Un colpo più forte del primo, portò l’uomo a dormire con i pesci o almeno così credevano tutti, l’uomo imperterrito resistette a due colpi di estintore sulla nuca e cercò di afferrare la caviglia della hostess, un terzo colpo però concluse per sempre la sua breve permanenza su questa vita, aveva 30 anni ne avrebbe compiuti 31 il mese prossimo. La donna dando uno sguardo più accurato alla sua carta di identità notò alcuni dettagli che la ammutolirono per pochi secondi
-A..aveva la stessa età del mio James, povero figlio ha scelto la via del male ed il signore lo ha portato via con se.
La breve riflessione della donna si concluse con un segno della croce, abbastanza lento e tra le lacrime
-Ho ucciso un ragazzino, aveva tutta la vita davanti
-Linda, andava fatto se non l’avessi ucciso lui avrebbe ucciso tutti noi, disse con voce ferma e decisa Roxanne la collega che aveva risposto al pianto disperato della collega ed era intervenuta a consolarla.
Per calmare il suo pianto Linda tirò fuori dalla giacca dell’uomo dei fazzoletti e si asciugò le lacrime, tastando bene il punto dove aveva raccolto i fazzolettini sentì che era ruvido, con un solo strattone strappò la camicia dell’uomo e trovò una spiacevole sorpresa, sotto la camicia vi era un groviglio di peli, nastro isolante e soprattutto una bomba pronta ad esplodere.
– La bomba ! L’avevo dimenticato, ha una bomba addosso, non vorrei che la botta abbia azionato il timer, purtroppo ogni sua previsione si era avverata
– Presto c’è qualcuno qui che sappia disinnescare una bomba ? Ti prego Dio, fa che un ingegnere abbia preso questo aereo ti prego.
Una mano si levò dalla secondo fila. – Ci posso provare io sto studiando ingegneria all’università, disse timidamente uno studente alto dalla folta chioma, con gli occhiali e l’apparecchio ai denti.
– Sei la nostra unica speranza te ne prego, la vita di centinaia di persone è nelle tue mani
– Mi serve una pinza per tagliare i cavi
– Roxanne una pinza presto !!
– Ecco a te la pinza, serve altro ?
– No, basta così grazie
– Presto, la bomba esploderà tra trenta minuti
– Non mi metta pressione la prego
– Lo capisci che questa non è una di quelle esercitazione che fate all’università e che c’è gente che qui rischia la vita ?
– Lo so bene ma se mi mette pressione, moriranno prima che scadrà il tempo, piuttosto vada nell’altra stanza e rassicura i passeggeri il caos è stato sempre nemico della vita.
-Vado subito, ma mi raccomando sta attento liberaci da questo guaio
-Ci proverò…Ma adesso va presto, non mi serve qui, mi serve solo calma e concentrazione.
Filo giallo o filo blu ? Nessuno vorrebbe trovarsi in questa situazione, lo studente scelse il cavo blu, tutti i passeggeri si misero le mani nelle orecchie, temendo il peggio ma la bomba come per incanto si fermò, per la gioia di tutti a bordo che tirano un lunghissimo sospiro di sollievo. Linda di getto abbracciò il suo eroe e comunicò la bella notizia ai passeggeri.
-Gente ascoltatemi..uhm pretendo la vostra attenzione, vi comunico che grazie all’intervento, oserei dire miracoloso di questo coraggioso ragazzo ma che dico ragazzo uomo che vedete qui accanto a me siamo riusciti ad evitare una catastrofe di proporzioni abnormi, vorrei che gli rivolgeste un sonoro applauso
Lo stridio delle mani misto ai pianti di gioia per lo scampato pericolo fu talmente forte che Philip quello era il nome dell’eroe, preso in prestito da un fumetto della marvel, non riuscì a trattenere le lacrime.
Le luci della ribalta non furono congeniali a Philip che dopo due o tre inchini, si ritirò in solitaria, per rendersi conto di ciò che era stato capace di fare oggi, era come se a muoversi non fosse stato lui, come se ad operare con la precisione di un chirurgo non fossero state le sue mani, l’umiltà fa l’uomo un eroe, così diceva un vecchio detto chissà se sarà vero.
-Il nostro eroe è un po’ timido signori, vogliate scusarlo quel che conta però e che siamo ancora vivi e vegeti per raccontare cosa è successo in questa folle giornata.
Roxanne, l’hostess si staccò dal gruppo intenta a cercare il dottorino prodigio che le aveva assicurato altri giorni, altri mesi, altri anni di permanenza in questa vita con l’intento di ricompensarlo in qualche modo. Scostò le tende e lo trovò lì accasciato in terra poco lontano dal luogo dove si era compiuta “l’operazione chirurgica”a riflettere.
– Giornata movimentata oggi vero igegnerino ?
– Chiamami Philip, tu sei Roxanne l’hostess vero ?
– Si proprio lei, quella della pinza se mai non ti ricordassi di me.
– Credo che dopo oggi non mi dimenticherò mai più di te, assicurato
– Ah neanch’io mi dimenticherò di colui che mi ha salvato la pellaccia. Roxanne si lasciò andare e si lanciò in un appassionante bacio con l’eroe improvvisato di questa rocambolesca “fiaba” del presente
– Ma cosa fa ?
– Bacio il mio eroe, come in un film hollywoodiano
– Ah ma non ho fatto niente di così eclatante.
– Disinnescare una bomba lo chiami niente ?
– Ci sarebbe riuscito chiunque
– Mi pare che solo tu hai avuto il coraggio di alzare la mano per primo
– Beh ho tentato e sono stato fortunato
– Penso che sia stata più che fortuna, io comunque da domani mi licenzio questa esperienza mi ha aperto gli occhi
– A chi lo dici, uno prenota un viaggio in aereo per distendersi un po’ e non pensare ai problemi che la vita quotidiana continua a costruirti davanti e ti ritrovi un folle dirottatore che minaccia di ucciderti se non segui alla lettera le sue istruzioni, pura follia ma che vuoi farci la vita è folle già di suo.
I due furono interrotti nel più bello da uno dei passeggeri
– Hey Philip, stiamo per arrivare all’aeropo…oh scusate, non sapevo Phil che fossi in dolce compagnia.
I due erano distesi in terra l’uno accanto all’altro e provati dallo stress accumulato si era concessi un lieve sonnellino ; la testa di lei era poggiata sulla spalla di lui e la mano di lui sulle sue cosce, alla vista sembravano proprio una bella coppia.
Ritornarono alla realtà svegliati da quel suo amico studente troppo curioso
-Abbiamo dormito per caso ? Io non mi ricordo nulla comunque non stavamo facendo niente Tom, torno di là tra un momento
– Non c’è fretta, ti aspetto fuori fai con calma intanto mentre tu dormivi tra le braccia della tua musa l’aereo è atterrato
-Ma quanto avrò dormito ? Dici sul serio ? Ti raggiungo subito il tempo di prendere coscienza di ciò che sta succedendo.
I due molto goffamente si rialzarono e rocambolescamente la ragazza poggio male il piede quasi come se il destino volesse ripagare Phil del suo gesto eroico e cadde nuovamente tra le braccia del “suo amato” e i loro sguardi si incontrarono nuovamente ma questa volta non ci fu nessun bacio solo il silenzio ne fece da padrone finchè a rompere “l’iceberg” che si era creato tra i due non fu la ragazza con la sua vocetta stridula
– Maledetto tacco ! Phil sembra proprio che il peggio sia passato siamo in salvo finalmente
– Lo eravamo già prima in realtà
– Oh dimenticavo che il nostro eroe qui ci ha salvati tutti, alzati andiamo fuori qui c’è troppa puzza di paura e terrore qui, dammi la mano
– Ti seguo a ruota, ancora un altro passo e saremo fuori.